Venerdì 31 marzo ore 18.30
presentazione del libro
“Braccia rubate dall’agricoltura. Pratiche di sfruttamento del lavoro migrante”
con la presenza dell’autrice Ilaria Ippolito

Un libro, l’autrice, due chiacchiere e un po’ di vino

L’autrice Ilaria Ippolito venerdì 10 marzo presenta in Associazione il libro “Braccia rubate dall’agricoltura” curato assieme a Mimmo Perrotta e Timothy Raeymaekers. Una ricerca sul lavoro agricolo del secondo millennio e sull’apporto dei lavoratori migranti,  edito nel 2021 da Edizioni Seb27
Un’occasione per riflettere e dialogare assieme sul tema dello sfruttamento all’interno delle filiere agroalimentari.

sinossi:

“Oggi in Italia tre quarti dei prodotti agro-alimentari freschi o confezionati vengono dalle catene della
grande distribuzione, il numero delle aziende agricole di piccola e media grandezza pian piano diminuisce
per lasciare il posto a quelle più grandi, grandi come “piantagioni”. Qui la forza lavoro straniera ha sostituito la manodopera familiare e locale, diventando un terzo di quella impiegata nei campi e nelle stalle: sono i mungitori indiani della filiera del Grana e del Parmigiano, i raccoglitori di olive, di pomodori, di frutta rumeni, bulgari, senegalesi, burkinabé, sudanesi… Il lavoro di questi braccianti è segnato dalla precarietà: svolgono lavori sovente stagionali, con giornate lavorative che raramente corrispondono al dichiarato, sono costretti a sistemarsi in accampamenti informali e privi di condizioni dignitose, dai quali vengono spesso banditi e cacciati. La loro magra paga viene poi taglieggiata da procacciatori di manodopera che offrono il loro servizio in larghe aree del paese, sebbene dal 1919 lo Stato italiano abbia dichiarato illegale tale mediazione. Del resto, i centri per l’impiego hanno abdicato a regolare il mercato del lavoro, mentre le norme sull’immigrazione complicano la vita a moltissimi lavoratori. Negli ultimi anni ai braccianti provenienti dal Maghreb, dall’India e dall’Est europeo si sono aggiunti i titolari di protezione internazionale o umanitaria ad aumentare enormemente l’offerta di lavoro flessibile.
Sono l’anello debole di una catena di sfruttamento, che è funzionale a un sistema di approvvigionamento, ormai nelle mani di un oligopolio che determina il valore di un bene primario come il cibo. Un sistema incompatibile sia con i diritti dei braccianti sia con quelli dei piccoli agricoltori.”

L’autrice:
Ilaria Ippolito
svolge attività di ricerca e formazione sui temi della tutela socio-giuridica dei migranti, dei flussi migratori e della protezione internazionale. È referente per Ires Piemonte del progetto Fami “Buona Terra” e del progetto Common Ground, per la prevenzione e il contrasto del lavoro irregolare e dello sfruttamento nel settore agricolo. Ha lavorato come project manager per il programma nazionale “PartecipAzione”, promosso da Intersos e Unhcr. Ha collaborato con lo Swiss Network for International Studies di Zurigo in attività di ricerca sui temi dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e curato il blog I braccianti di Saluzzo.

presso: Associazione Paìs – C.so Casale 97, Torino

non è richiesta prenotazione

per maggiori informazioni: spazioattivita@associazionepais.net

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