Continuano gli appuntamenti della rassegna Un altro Paìs!

Sabato 07 ottobre ore 21.00

“NEL MIO MONDO. UN CONCERTO DISEGNATO”

Un viaggio nella periferia dell’impero.

Canzoni e disegni per raccontare un singolare punto di vista sul mondo.

 
NEL MIO MONDO è uno spettacolo che intreccia diverse forme espressive: Il racconto, la musica e l’arte visiva. Una formula che abbiamo già ampiamente sperimentato con altre produzioni e che esprime la propria forza proprio quando è votata al racconto di una storia, permettendo un’immersione completa nella narrazione in corso. Questa particolare ricetta nasce dall’incontro di due musicisti, Andrea Mazzari e Paolo Moreschi, da tempo accomunati da una proficua collaborazione, con l’artista visivo Marco Martz. A questo nucleo originario si aggiungono due musicisti di pregio, Omar Pontis alla batteria e Marco Melcarne al basso, a dare solidità alla struttura ritmica dello spettacolo.
Omar Pontis
Marco Melcarne
 
aperura ore 20.30
inizio spettacolo ore 21.00
 
 
Progetto realizzato assieme al contributo di: Circoscrizione 7 – Città di Torino e Toborgo organizzato all’interno della rassegna culturale 2023: Un altro Paìs – I mille volti delle culture
 
📍 Associazione Paìs – Corso Casale 97, 10132 Torino
🖋 info: 351 773 8584 – spazioattivita@associazionepais.net
 
 

SABATO 07 SETTEMBRE ore 19.00

APERICENA PRE-SPETTACOLO

 
 

In questi giorni non riusciamo proprio a stare lontani da Pais! E allora perché non vederci un po’ prima e mangiare qualcosa tutti assieme?

In occasione dello spettacolo “NEL MIO MONDO. Un concerto disegnato” che si terrà in associazione alle ore 21.00, Paìs organizza un apericena per goderci assieme questo inizio d’autunno affacciati sul fiume.

È richiesta la prenotazione
Evento riservato ai soci
Costo della tessera 5€


presso: Associazione Paìs – C.so Casale 97, Torino
Per info e prenotazioni:
351 773 8584 spazioattivita@associazionepais.net

Cineforum

“IN VIAGGIO CON PAìS”

 

Ricominciano gli appuntamenti con il nostro cineforum autunnale.

Le giornate si accorciano, le temperature si abbassano (o almeno dovrebbero) e allora cosa c’è di meglio che rintanarsi al calduccio a vedere un film?
Anche quest’anno Paìs ha preparato lo zaino e si appresta a partire assieme a voi per un giro intorno al mondo. Un viaggio costellato di storie, sguardi e voci che ci raccontano vite e prospettive che solo a un primo sguardo appaiono distanti. Un’occasione per immergerci e specchiarci in un’alterità che finisce per raccontarci molto anche di noi stessi e di un destino a volte non troppo lontano.

4 appuntamenti fra Ottobre e Novembre, due venerdì sera al mese alle ore 21.00

A farci compagnia ci saranno: 3 film,4 cortometraggi e i registi con i quali poter discutere e approfondire i temi affrontati.

 

Preparate i bagagli, fra poco si parte….

 
Progetto realizzato assieme al contributo di: Circoscrizione 7 – Città di Torino e Toborgo organizzato all’interno della rassegna culturale 2023: Un altro Paìs – I mille volti delle culture
 
inizio ore 21.00
offerta minima 5€

📍 Associazione Paìs – Corso Casale 97, 10132 Torino
🖋 info: 351 773 8584 – spazioattivita@associazionepais.net

Venerdì 13 ottobre ore 21.00

“IL PAESE DELLE PERSONE INTEGRE”

Primo appuntamento del cineforum

“Il Burkina Faso è un paese tormentato. Le storie di attivismo e di resistenza raccontate da questo
film ci dicono che meriterebbe un destino migliore”.

Il paese delle persone integre, il documentario diretto da Christian Carmosino Mereu, offre un punto di vista fuori dal comune e dalla solita comunicazione mediatica della delicata situazione del Burkina Faso, negli anni successivi all’inizio della rivoluzione del 2014.

Regia di Christian Carmosino MereuFilm documentario, 2022 – Italia, Burkina Faso, Durata: 107 min, INDYCA

sinossi:
Il film racconta la ricerca di libertà di quattro cittadini burkinabé: un musicista leader della
rivoluzione iniziata nell’ottobre 2014 (l’icona della scena reggae Sams’K Le Jah, premiato da
Amnesty International come Ambasciatore di coscienza), un candidato alle imminenti elezioni,
un minatore impegnato nella lotta sindacale e una madre che deve occuparsi di una famiglia
povera e numerosa, tutti accomunati dalla speranza che il proprio paese possa presto diventare
davvero libero e giusto: il “paese delle persone integre”, come l’aveva chiamato il rivoluzionario
Thomas Sankara, il cui ricordo è ancora vivissimo nella popolazione.

contesto:
Il Burkina Faso è diventato formalmente indipendente nel 1960 dopo essere stato per oltre
sessant’anni una colonia francese. Per un periodo lungo ben ventisette anni è stato guidato dal
dittatore Blaise Compaoré, uno dei mandanti dell’omicidio di Thomas Sankara. Nel 2014
Compaoré ha tentato di far approvare una modifica della Costituzione che avrebbe rimosso il
limite di due mandati previsti per la sua presidenza, al fine di rimanere in carica per altri
quindici anni. Un’insurrezione popolare lo ha impedito, costringendo Compaoré a lasciare il
paese. I successivi governi sono stati messi alla prova da due colpi di stato (nel maggio 2015 e
nel gennaio 2022) e oggi la situazione politica rimane altamente instabile. Nonostante “Il paese
delle persone integre” sia ricco di risorse minerarie (in particolare di oro esportato in Europa
anche in modo illegale e sfruttando il lavoro nero) è attraversato da una grave crisi umanitaria,
complice una moltitudine di aspetti poco esplorati dai media occidentali. La condizione di
povertà coinvolge gran parte della popolazione, causando malnutrizione e malattie, aggravate
dalle conseguenze degli attentati ad opera di gruppi armati legati ad Al Qaeda e Isis. Gli sfollati
interni sono circa 1,9 milioni (fonte: Unhcr – Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati) e il paese
ospita migliaia di rifugiati.
Il più recente report di Amnesty International sul paese si concentra su aspetti quali le violenze
perpetrate dai gruppi armati anche a danno di donne e minori (casi di abuso in cambio di pacchi
alimentari), la libertà dei mezzi di informazione, il diritto alla salute, i diritti dei minori in genere
(primo tra tutti quello all’istruzione, essendo state chiuse migliaia di scuole), il diritto a verità,
giustizia e riparazione. Inevitabilmente, la crisi è anche ambientale. Il Burkina Faso dipende in
larga misura dagli aiuti internazionali e dalle rimesse degli immigrati per compensare il deficit
interno. Gli interessi economici di altre nazioni sono confermati anche dalla presenza stabile di
contingenti militari.

note di regia:
Nel 2015 ho realizzato un documentario televisivo per raccontare l’insurrezione del popolo
burkinabè e la successiva transizione verso la democrazia. In quell’occasione ho utilizzato lo
stile del reportage, ho scelto di raccontare semplicemente i fatti. Parallelamente ho iniziato a
seguire quattro personaggi, che nei successivi cinque anni sono diventati le voci e gli occhi de Il
paese delle persone integre. Entrando nella loro vita quotidiana, il loro racconto in prima
persona ha sostituito il mio. Questo perché ho realizzato che uno sguardo estraneo, qual era il
mio, non sarebbe stato sufficiente per restituire il cambiamento in atto. I protagonisti di questo
nuovo film sono persone che non hanno solitamente voce in capitolo, finendo per rimanere
numeri, dati sui quali in Occidente si basano i dibattiti politici che trattano il tema delle
migrazioni in modo semplicistico. Mi sono posto prima come “strumento” della narrazione e
poi come “ascoltatore” interessato: una forma di partecipazione alla lotta di liberazione con i
miei strumenti di cineasta che cerca di sfuggire agli stereotipi e mostrare invece quello che i
media mainstream metodicamente nascondono. Perché cambiare sguardo è un atto politico.

Proiezione venerdì 13 ottobre ore 21.00
Durante la serata avremo il piacere di ospitare l’intervento del regista.

Venerdì 27 ottobre ore 21.00

“THE FAVELAS GAMES”

Secondo appuntamento del cineforum

“Os ‘ricos’ querem a paz para continuarem ricos, nós queremos a paz para continuarmos vivos…”

Rio de Janeiro 2013, interi quartieri popolari vengono demoliti in nome del progresso. Il documentario “The favelas games” di Paolo Marelli e Lorena Atteret ci offre lo spunto per un approfondimento sulle favelas brasiliane e la gentrificazione.

Regia di Paolo Marelli e Lorena Atteret – Film documentario – 2014 – Durata: 52 min- Lagart films

sinossi:
La storia di Jorge, un giardiniere di 50 anni che vive a Rio da Janeiro da oltre 30 anni, è la storia delle Favelas brasiliane. Rio de Janeiro nel 2013, poco prima dei Mondiali di Calcio, interi quartieri popolari vengono demoliti in nome del progresso. Jorge costruisce la sua nuova casa a Vila Taboinha, dopo che il comune ha demolito quella in cui viveva da ben 16 anni. La storia di Jorge è la storia di una persona che non si arrende e che non ha paura di perdere tutto, al punto di far valere i propri diritti fino all’ultimo. Intervengono Rafael Soares Gonçalves, professore di diritto e storia della Favela, Mario Pires Simao, geografo sociale e attivista della Ong Observatorio da Favela, Francisca de Pinho Melo abitante di Favela e solidale di Jorge. Tramite il loro contributo scopriamo che le pratiche di sgombero vengono usate in maniera molto precisa a Rio de Janeiro, e iniziamo a intuire che esiste un fil rouge tra passato e presente, tra crisi e boom economici, tra ricchi e poveri, tra spazi urbani e possibilità di lucro. E ancora scopriamo uno dei lati più umani della tanto famose e temute Favelas brasiliane, la loro origine, essenza e il ruolo culturale fondamentale che possiedono a Rio de Janeiro.

Trailerhttps://vimeo.com/370042460

Proiezione venerdì 27 ottobre ore 21.00
Durante la serata avremo il piacere di ospitare l’intervento del regista.

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